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Non era la mia prima volta su questa via. Non era la mia prima volta al rifugio Bosconero, neanche la seconda, era già la quarta, ma questa volta aveva qualcosa di speciale. Il giorno dopo sarebbe iniziato l’esame di accompagnamento su roccia, l’ultimo esame per completare il mio percorso da aspirante. L’appuntamento era fissato per le 18:00 il giorno successivo a Rocca Pietore. Chiaramente non sarebbero stati ammessi ritardi. Ma ci tenevo a rispettare la mia promessa ad Adele (la mia compagna) di portarla a scalare a Bosconero, era salita apposta con me per fare qualche vietta di riscaldamento pre-esame, ma per ragioni meteo l’esame era stato anticipato di un paio di giorni, cosa fare, provare o non provare?

In realtà dentro me ero combattuto, razionalmente risuonava la voce del perché rischiare, ma d’altra parte la via la conoscevo bene avendola fatta solo un anno prima anche con tempi di percorrenza piuttosto brevi, e sia le condizioni che il meteo per il giorno dopo sembravano ottimali. Alla fine risolsi il dubbio dentro me, senza far trapelare niente, si va!

Dopo una ritirata per pioggia imprevista dai lastoi di Formin, riguardiamo attentamente i meteo e alla fine percorriamo le belle strade della Val di Zoldo per arrivare al lago di Pontesei, qui inizia il trekking per raggiungere il rifugio, 600m di dislivello in un magnifico e afoso bosco, da percorrere con tutta calma per arrivare in un posto da sogno. Un verdissimo prato, vista perfetta verso la Val di Zoldo, tre piccoli edifici alle spalle e l’incombente mole della Rocchetta Alta, dove corrono vie magnifiche su roccia fantastica.

L’atmosfera come al solito al rifugio Bosconero è magica, staff gentile e disponibile, cibo buonissimo e letti comodi, organizziamo tutto il materiale prima di andare a dormire e la notte scorre tranquilla, più tranquilla di tante altre. Per precauzione la sveglia suonerà prestissimo 5:45, ma bisogna avere del margine. Puntiamo ad attaccare per le 7:00 massimo e diversamente dal piano originale tirerò io tutta la via che già la conosco.

… dopo qualche magnifica ora di arrampicata …

Sono le 12:45 siamo sulla cengia d’uscita, tutto è filato veramente liscio! A parte un classico canale dolomitico con un paio di brevi calatine, difficilmente potranno esserci altri intoppi. La mia mente che è comunque stata tesa per tutta la salita, comincia a rilassarsi, ma quel po’ che non guasta, bisogna tenere le antenne dritte almeno fino alla fine del canale dove imboccheremo il sentiero che ci riporterà al rifugio. Ma siamo rapidi e alle 14:45 siamo già pronti per risistemare gli zaini per la discesa dal rifugio a valle, decidiamo di gestire diversamente quei 15 minuti di extra-time che ci siamo guadagnati, io per una immancabile birra al rifugio, Adele per mettere i piedi in un bel ruscello poco sotto al rifugio, e con un buon anticipo all’orario limite che mi ero prefissato per essere giù, siamo pronti per partire, direzione Rocca Pietore, direzione esame!

Relazione da noi usata della Via NAVASA 

andrea freschi guida alpina
andrea freschi guida alpina

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